Per un’ utopia sostenibile Il Marconi incontra il prof. Giovannini

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Il 17 gennaio 2024 il Marconi ha ospitato l’ex ministro, il prof. Enrico Giovannini, per tenere una conferenza sull’utopia sostenibile. L’uomo dal grande carisma ha attirato l’attenzione di tutti con il suo linguaggio fresco e frizzante, pur utilizzando termini tecnici, in modo tale da farci entrare nel merito del discorso.

Enrico Giovannini è noto per il suo impegno nella promozione di uno nuovo sistema di sviluppo sostenibile, basato su principi di giustizia sociale, equità e responsabilità ambientale. L’ex ministro ci tiene infatti a ribadire che un’utopia sostenibile debba integrare aspetti economici, sociali ed ambientali in un sistema armonico. In questo contesto, propone politiche che valorizzino il benessere delle persone, andando oltre il semplice  PIL quale misura della ricchezza di un Paese. Fu lui infatti il primo, anni fa, ad introdurre il concetto di Benessere equo e sostenibile (BES): la qualità della vita, l’accesso all’istruzione, la parità di genere e la giustizia sociale sono elementi fondamentali della sua utopia sostenibile che descrive nell’omonimo libro da lui scritto nel 2018 edito da Laterza. Ed è proprio leggendo questo libro in classe che gli studenti presenti alla conferenza, hanno formulato delle interessanti domande da rivolgere al professore.La conferenza in effetti ha avuto come particolarità il fatto che Giovannini non si sia limitato ad esporre il suo pensiero come se fosse una lezione, ma ha voluto dialogare con i ragazzi, ascoltare le loro domande come ad esempio:

  • Trovandoci a metà del percorso tra il 2018, anno della pubblicazione del libro, e il 2030, quanto è stato fatto, ad oggi, secondo lei, in Italia, per trasformare l’auspicata utopia sostenibile in realtà? Rispetto alla resilienza trasformativa e a quelle che lei chiama le 4p+t, prevenire, preparare, proteggere, promuovere e trasformare (4P + T) il Sistema Italia”, in quale fase possiamo collocarci?
  •  Come può la scuola contribuire a quel cambiamento di mentalità che lei ritiene essere il problema più complesso, inteso come trasformazione della cultura e soprattutto dei modelli con cui si interpreta la realtà? In che modo gli studenti possono muoversi per concretizzare l’idea di utopia sostenibile?
  • Nell’ultimo paragrafo del quarto capitolo, parlando del ruolo dell’Unione Europea, lei afferma che non ci sia alcun futuro per l’Italia al di fuori dell’Unione, citando l’art.3 del Trattato di Lisbona. Ad oggi, come vede il futuro dell’Italia nel contesto dell’UE?
  • Nell’ultimo capitolo, lei afferma la necessità di introdurre tra i principi fondamentali della Costituzione, articoli sullo sviluppo sostenibile atti a garantire l’uguaglianza non solo all’interno della stessa generazione ma tra generazioni. Vengono proposte tre possibili soluzioni: modificare l’art.3, l’art.9, e gli art.2 – l’art.4. Ritiene che la modifica dell’art.9 entrata in vigore nel febbraio 2022 con l’aggiunta del comma “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.” sia stato sufficiente rispetto alla vostra proposta?
  • Tra le politiche trasformative e quindi tra le quattro trasformazioni fondamentali di carattere sistemico che l’Italia dovrebbe intraprendere, nel libro viene indicato il sistema energetico. Secondo lei l’implementazione o, nel nostro caso, l’adozione del nucleare come fonte alternativa ai combustibili fossili, potrebbe essere una scelta sostenibile?
  • In base alla sua esperienza passata di ministro, è realizzabile oggi, in Italia, una legislatura dello sviluppo sostenibile, in grado di traghettare l’Italia verso un nuovo modello di Paese?
  • In che modo i concetti di sostenibilità e di uguaglianza sono correlati?

Nel rispondere ai quesiti posti dagli studenti, l’ex ministro presenta la sua visione incentrata sulla consapevolezza della necessità di un cambiamento radicale nei modelli economici e sociali per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico e l’ineguaglianza. Questo cambiamento deve però avvenire in seguito ad un processo di preparazione, in particolar modo in Italia, proprio perché questa altrimenti non sarebbe pronta agli shock sia negativi che positivi, c’è sempre il pericolo che qualcuno rimanga indietro, che la condizione di povertà aumenti , per questo la parola  sostenibilità va sempre legata alla parola uguaglianza.

Un altro pilastro dell’utopia sostenibile, afferma  Giovannini, è la transizione verso un’economia verde e circolare. Egli sottolinea l’importanza di adottare pratiche sostenibili nell’uso delle risorse e nell’energia, al fine di preservare l’ambiente per le generazioni future.

A proposito di ciò, ha parlato delle priorità che ogni classe politica dovrebbe avere e che spesso, invece, ancora oggi, non sono in sintonia con lo sviluppo sostenibile citando una celebre frase di Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione”.

Il professor Giovannini ha anche ribadito il ruolo  dell’Unione Europea, in quanto istituzione fondamentale in grado di guidare i suoi Paesi per un cambio di rotta verso la sostenibilità: un’Europa delle decisioni comuni e della solidarietà in caso di crisi, come lo è stata nel piano NextGenerationEU.

La partecipazione attiva dei cittadini è centrale nella visione di Giovannini. Egli promuove il coinvolgimento della società civile nel processo decisionale, incoraggiando la partecipazione democratica e responsabile. Questa inclusività è vista come un elemento chiave per garantire che l’utopia sostenibile sia condivisa e sostenuta dalla comunità nel suo complesso. Avendo tenuto la conferenza in una scuola è chiaramente sorta spontanea, da parte degli studenti, la domanda “la scuola fa abbastanza?”, è quasi scontato ammettere che la risposta di Giovannini sia stata negativa, il quale però, non critica unicamente la scuola, bensì l’intero globo, perché per quanto si stiano prendendo dei provvedimenti, essi non sono abbastanza per risolvere il problema prima che sia troppo tardi.

In conclusione, l’utopia sostenibile di Enrico Giovannini rappresenta una visione ambiziosa e ispiratrice per un futuro equo, sostenibile e armonioso. La sua proposta spinge a riflettere su come possiamo plasmare un mondo in cui prosperità, giustizia sociale e rispetto per l’ambiente coesistano in modo sinergico. Grazie alle sue fantastiche capacità comunicative e al bagaglio culturale che possiede, la conferenza svolta il 17 gennaio ha arricchito chiunque l’abbia ascoltata di nozioni, ha incuriosito tutti sull’ambito della sostenibilità, ma soprattutto ci ha aperto gli occhi, dandoci i mezzi per aiutarci a vicenda in questa lotta contro quella che sembra essere l’imminente uccisione del nostro mondo, se non interveniamo tutti insieme.

Davide Vargiolu e Ludovica Combina 4Bsa